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Regressione infantile


La regressione infantile: già sappiamo che lo sviluppo emotivo avviene nel cervello a livello di sistema limbico, che ci permette di reagire immediatamente a degli stimoli prima che la corteccia cerebrale li abbia valutati.
Ciò rappresenta una garanzia per la sopravvivenza dell'individuo di fronte a situazioni pericolose, ma ne deriva che la parte del cervello che gestisce le emozioni è più rapida dell'altra (la corteccia cerebrale sede dei processi cognitivi superiori) e sfugge alla consapevolezza.
La risposta si manifesta a livello di comportamento, quindi leggere i segnali che provengono dal corpo è fondamentale per raggiungere una consapevolezza emotiva.
Questo vale soprattutto per i bambini che frequentano contesti socializzati come la scuola, per evitare loro il disagio emotivo che vede tra gli indicatori anche comportamenti tipici di età precedenti, ossia retrocessioni ad un punto precedente di sviluppo, noti agli esperti come regressioni.
Il contesto classe influenza molto il bambino al punto da impegnare l'azione educativa in direzione di esperienze positive da far fare al bambino (incoraggiamenti, lodi, etc.) in quanto quelle negative (punizioni, richiami, etc.) colpiscono molto di più e tendono ad interferire con l'autostima e gli schemi cognitivi propri di ciascun alunno.
Lettura consigliata: "L'intelligenza emotiva a scuola" dalla Rivista "Psicologia e scuola" n. 101, anno ventunesimo-Ottobre-Novembre 2000, Edizioni Giunti, a.s. 2001-2002

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