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Pedagogia e arte


Mai come in questi ultimi anni l’arte ha preso ad intensificare la sua relazione con l’umanità.
Anche la pedagogia ne rivela l’efficacia da un punto di vista educativo : dalla pittura alla musica, dall’architettura alla letteratura.
Si vede come grandi autori per opere e biografia rappresentino degli spunti sui quali riflettere per valorizzare modelli di vita e di stile.
La pittura di Van Gogh insegna come anche una esistenza modesta, arricchita da spunti di vita quotidiana come la natura, l’amicizia, i colori, e tormentata dalla malattia possa regalare ispirazioni emozionanti a chi familiarizzi con i suoi quadri : la cameretta, il cielo stellato, i girasoli…
E non dimentichiamo il genio del pianoforte Giovanni Allevi che nel suo ultimo libro "Revoluzione. Innovazione, follia e cambiamento" affronta il rapporto mente e corpo attraverso il proprio universo interiore, arrivando così a superare l’ansia comune a tutti noi di fronte alle richieste della vita e suggerendo di abbracciare l’inatteso per poter accogliere il futuro . La vita odierna ci pone spesso e frequentemente di fronte al nuovo e così spesso e frequentemente ci trova impreparati, ma ci stimola a ricercare nel bello della natura umana e fisica le risorse per affrontare le novità che ci assalgono. Non è detto che di fronte alle difficoltà si debba soccombere, anzi talvolta l’inatteso rappresenta una sfida da cui risollevarsi con grinta e creatività.
Vittorio Sgarbi, noto esperto d’arte, ha scritto un libro sull’operato di Leonardo da Vinci mettendone in evidenza “il genio dell’imperfezione”. In un momento storico come quello che stiamo vivendo, in cui le famiglie convivono con vari generi di fatiche che a vario titolo investono i loro membri (pandemia da Covid, DSA, etc.) sapere che è possibile fronteggiare la realtà comunque, facendo i conti con una precarietà e una imperfezione che lasciano spazio e tempo ad una esistenza piena come quella di Leonardo, aiuta a sostenerne la fatica.
Un’opera letteraria che sostiene nella sofferenza della vita , in questo caso quella familiare, non sempre foriera di benessere e felicità, è l’opera “Splendi come vita” di Maria Grazia Calandrone. La trama racconta di una bambina , l’autrice, adottata, che ricerca l’affetto della mamma acquisita, ferita quest’ultima dalla precoce perdita del marito. Dove trovi la figlia l’energia dalla perdita d’amore si evince dalle commoventi sue parole nel libro di cui sopra si è fatta menzione, "quando si smette di vedere la propria madre esclusivamente come la propria madre, la si può finalmente “vedere” come essere separato , autonomo e perciò, tanto più amabile" . Il rapporto delicato con la figura materna è tanto più marcatamente sereno quanto più il distacco da lei matura nella chiave di svolta di un rapporto complice di una crescita reciproca tra madre e figlio.

Pedagogista ANPE – Cristina Gentilin
[Redatto aprile 2021]

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