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Un carattere debole


Domanda: salve, siamo i genitori di Giorgio, un bambino di 2 anni, e di Matilde, una bambina di 5.
Vorremo chiederle alcuni consigli per Matilde; è una bambina molto sensibile e timida.
Spesso piange per un nonnulla, perché le si nega una caramella o perché vuole guardare la tv.
Le maestre ci hanno raccontato che anche a scuola ha un atteggiamento rinunciatario, piange se i compagni non le danno un gioco che desidera o perché i bambini le danno fastidio.
Secondo noi Matilde ha un carattere debole, è insicura , a volte sembra che non sappia esattamente quello che vuole, inizia un discorso senza riuscire a portarlo a termine.
Noi spesso la sgridiamo per questi comportamenti, ma le cose non migliorano, vorremo sapere come comportarci con lei.
Grazie per i vostri consigli.
Saluti, Paolo e Valentina.

Riposta dell'esperto: cari genitori,
ho letto con attenzione la vostra e-mail e comprendo la vostra preoccupazione per Matilde.
Di Matilde mi raccontate due aspetti diversi: da una parte una bambina che usa il pianto per ottenere ciò che desidera, dall’altra una bambina timida e insicura che assume spesso comportamenti remissivi nel confronto con gli altri.
Nel primo caso il comportamento di Matilde può essere una richiesta di attenzioni: spesso i bambini sono coscienti che insistendo nella richiesta di qualcosa con pianti e capricci riescono ad ottenere quanto desiderato, quanto meno per sfinimento dei genitori!
In questo caso il mio consiglio è di rimanere tranquilli, evitare di perdere la pazienza e rispondere con serenità sia che si possa concedere quanto richiesto,sia che se lo si debba negare.
In seguito si può spigare a Matilde che se si vuole qualcosa non è necessario piangere o lamentarsi, ma lo si può fare parlando in modo tranquillo.
Solitamente una volta compresa l’inutilità del pianto dopo un po’ questo atteggiamento cessa.
Per quanto riguarda invece l’atteggiamento remissivo e rinunciatario di Matilde il discorso è più complesso. L’impressione che ho avuto dai vostri racconti, è che sia necessario aiutare Matilde ad aumentare la sua autostima.
I bambini con bassa autostima, infatti, si mostrano insicuri, remissivi , timorosi delle situazioni sconosciute e del giudizio degli altri.
Cosa si può fare per aiutarla? Innanzitutto evitare di riprenderla quando manifesta atteggiamenti insicuri o è paurosa.
La bambina, al contrario, ha bisogno di incoraggiamento e supporto. Quando Matilde si rifiuta di fare qualcosa, o almeno di provarci, perché dice di non essere capace, incoraggiatela a provare e rassicuratela che in caso ne avesse bisogno voi l’aiuterete.
Fatele capire che avete fiducia nelle sue capacità e che anche in caso di insuccesso il vostro amore rimarrà invariato.
Spesso i bambini così remissivi preferiscono non provarci affatto, piuttosto che fallire e avere la conferma di non essere capaci di fare qualcosa.
Ricordate che il primo e più importante insegnamento che i bambini ricevono è l’esempio degli adulti che stanno loro vicini nel processo di crescita.
Ansie o paure mal celate possono indurre paure e timori nei bambini, che non conoscendone il motivo, crescono con la sensazione di uno sconosciuto pericolo imminente.
Un’altra cosa importante da non dimenticare è l’importanza dell’ascolto.
Quali sono le paure di Matilde? Le cose che trova più difficili e faticose da affrontare? A volte i bambini cercano di comunicarci i loro pensieri e le loro paure, ma lo fanno a modo loro, a volte indirettamente.
Instaurare una buona comunicazione con i propri figli può aiutarci a comprendere quando qualcosa li turba o li preoccupa.
Spero di avervi dato alcuni interessanti spunti di riflessione.
Buon Lavoro!
Manola Farinazzo
Pedagogista ANPE

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