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Si autopunisce e si mette in punizione


Domanda: Buongiorno, siamo i genitori di un bambina di quasi 7 anni che da un po’ di tempo quando compie una cattiva azione o è contrariata si auto-punisce colpendosi sul viso (schiaffi o pugni a seconda di quello che lui considera la gravità dell'accaduto).
In altre occasioni si mette in punizione da sola.
Ci tengo a precisare che noi non "alziamo" le mani, ma come metodo educativo abbiamo usato, soprattutto quando era più piccola, "la punizione" che consisteva nel metterla seduta per qualche minuto fino a che non aveva il permesso di alzarsi, poi quando si era calmata gli spiegavamo il motivo della punizione e gli chiedevamo di non farlo più.
Siamo in una situazione di “normalità”?
Come possiamo comportarci per essere efficaci nel migliore dei modi in questa situazione?
Grazie, Maurizia e Fabio.

Riposta dell'esperto: Cari genitori, la prima cosa che mi preme sottolineare è che il comportamento che mi avete descritto non è affatto insolito.
Si tratta di un modo di agire che talvolta i bambini assumono di fronte ad un diniego o ad un rimprovero per manifestare il loro disappunto o la loro frustrazione.
L’emozione che la vostra bambina sta cercando di esprimere è quella della collera.
Si tratta del primo passo nel processo di accettazione delle frustrazioni: vostra figlia deve poter vivere la sua collera, per accettare la rinuncia o il rifiuto che in quel momento affronta e infine accettarlo.
Il passare attraverso questa emozione le permette quindi di ritrovare il suo equilibrio.
Spesso la collera viene confusa con la violenza ma, mentre la violenza è distruttiva, essa è costruttiva perché ci permette di passare oltre.
Quello che dobbiamo fare in queste situazioni è impedire che la collera della bambina si trasformi in violenza, che in questo caso lei tende a sfogare su se stessa.
La vostra bambina va accolta anche in questa sua manifestazione di aggressività e va accompagnata a trovare un modo diverso e più adeguato di esternarla.
Potete esprimervi con frasi come “capisco che tu sia arrabbiata” o “vedo che sei arrabbiata, ma questo non è il modo di dimostrarlo” e magari provare a trovare una maniera alternativa di esprimere la sua collera.
Con i bambini più piccoli dopo che la crisi sarà passata un abbraccio li aiuterà a rilassarsi e si sentiranno accolti, con i più grandi si possono trovare soluzioni diverse per aiutarli a esprimere la loro frustrazione.
In queste situazioni essere un po’ creativi aiuta (ad esempio si può sfogare la rabbia su un cuscino o su un peluche), ma nella maggior parte dei casi il solo dare voce alle emozioni inespresse della vostra bambina la aiuterà a passare oltre e placherà la sua collera.
In questi casi è importante non farsi prendere dall’ansia e dimostrarsi accoglienti e sereni.
Mostrare un’eccessiva attenzione o preoccupazione per l’accaduto potrebbe indurre la bambina a pensare che questo comportamento possa attirare su di sé la vostra attenzione ed ottenere quindi l’effetto contrario.
Un caro Saluto,
Manola Farinazzo
Pedagogista ANPE

Approfondimento consigliato: la collera nei bambini

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