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Relazione madre bimbo


La relazione madre-bimbo: il rapporto madre-figlio nella prima età condiziona la formazione umana del bambino al punto da determinare l'avviamento educativo.
In questo rapporto è fondamentale la consapevolezza della madre che il figlio è fin dall'inizio della sua esistenza un insieme di sentimenti, intelligenza, volontà, inclinazioni e apertura sociale e morale, che occorre ricercare attentamente e ricomporre continuamente.
La cura del figlio da parte della madre deve continuamente oscillare tra i due estremi della donazione e del distacco: il primo aspetto si esprime attraverso la cura fisica, affettiva e relazionale, arrivando a stabilire una intesa con le sue attese fino al punto che il bambino la riconosce col sorriso e la cerca con i movimenti del volto entrando ad un certo punto in crisi di fronte all'estraneo, l'altro aspetto si caratterizza per la capacità della madre di vedere nel figlio un'altra persona e agire per concorrere alla formazione della sua propria personalità.
E' essenziale che la mamma condivida l'iniziativa che progressivamente il bambino esprime facendo da sè alcune esperienze fin dalla più tenera età senza però da un lato correre il rischio di venire meno agli atteggiamenti protettivi e ai toni affettivi per non essere percepiti dal figlio come rifiuto e dall'altro senza ostacolare l'autonomia per paura di perdere l'affetto del figlio o entrare in ansia per gli eventuali pericoli dei momenti di distacco.
In tutto questo discorso è coinvolto anche il padre, il cui ruolo è quello di sostenere lo sviluppo complessivo del figlio in modo diretto promuovendo l'attività formativa dello stesso e in modo indiretto, contribuendo all'integrazione dell'equilibrio della moglie.
Su questa linea si è mossa anche la legislazione italiana in tema di diritto di famiglia.
Lettura consigliata: "Cure materne e igiene mentale del fanciullo" di J. Boulby, Edizioni Universitarie, Firenze 1957 o aggiornamenti sempre dello stesso autore .

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