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Problemi inserimento Scuola infanzia


Domanda: buongiorno, mi chiamo Serena e sono la mamma di Luca un bambino di 3 anni.
Dallo scorso settembre Luca ha iniziato a frequentare la Scuola dell’Infanzia anche se avrei potuto tenerlo a casa con me.
Purtroppo nonostante l’impegno nostro e delle insegnanti, con le quali ho un ottimo rapporto, l’inserimento di Luca si è rivelato molto difficoltoso.
Luca va a scuola volentieri ma rifiuta totalmente le regole e se richiamato risponde ridendo o facendo pernacchie e capricci.
Abbiamo provato a parlarne con lui tranquillamente e a sgridarlo in maniera più incisiva, ma il risultato non cambia.
Anche a casa è sempre stato difficile fargli rispettare le regole, ultimamente però abbiamo cominciato ad ignorare i suoi capricci ed effettivamente abbiamo notato che sono diminuiti in maniera significativa.
La nostra preoccupazione rimane la scuola.
Come possiamo fare?
Ci stiamo comportando nella maniera corretta?
La ringraziamo per la sua attenzione.
I genitori di Luca.

Riposta dell'esperto: cari genitori,
prima di tutto voglio dirvi che la vostra scelta di far frequentare al vostro bambino la Scuola dell’Infanzia, nonostante potreste tenerlo a casa, mi sembra assolutamente corretta.
La scuola dell’infanzia, infatti, offre al vostro bambino la possibilità di fare numerose esperienze educative e formative fondamentali per la sua crescita, inoltre gli dà l’opportunità di sperimentare la vita di comunità e fare amicizia con i suoi coetanei.
Proprio questo secondo aspetto mi sembra fondamentale in questo caso.
Mi sembra di capire dalla vostra descrizione che Luca fatica ad accettare le regole non solo a scuola, ma anche a casa.
Probabilmente Luca, che è sempre rimasto a casa con voi, non ha mai avuto modo di confrontarsi con realtà diverse da quella familiare.
Non fate riferimento a fratelli, quindi presumo sia figlio unico, e che non si sia mai dovuto confrontare con la condivisione di spazi e giochi con altri bambini, forse ha avuto anche poche esperienze di relazione con adulti che non siano suoi familiari.
Immaginate quindi quanto possa essere difficile per lui l’inserimento (peraltro utilissimo) in questo nuovo ambiente, dove si deve confrontare con regole nuove, dove non può essere sempre al centro dell’attenzione dell’adulto e deve imparare a convivere nel gruppo.
Trovo perciò che la sua reazione sia piuttosto normale.
Detto questo è chiaro che si debba lavorare insieme, genitori ed insegnanti, per aiutarlo ad accettare l’ambiente scuola e le sue regole.
Nella vostra lettera mi raccontate di come, a casa, abbiate già trovato la soluzione al problema “ignorando” i capricci di Luca, è la strada giusta; il vostro bambino deve imparare che non è necessario piangere e strillare per ottenere quello che vuole, ci sono altri modi per comunicare le sue esigenze.
Allo stesso tempo Luca deve essere accompagnato a comprendere che non sempre le sue richieste possono essere esaudite ed è necessario imparare a sopportare la frustrazione che ne deriva.
Questi passaggi fondamentali fanno parte della sua crescita, sono importanti anche se difficili e vanno affrontati con pazienza e coerenza.
Se siete convinti delle regole (poche ma buone e coerenti) dovete rimanere fermi sulle vostre posizioni anche se lui insiste con capricci e voi siete stanchi e tentati di cedere.
Sappiate che le regole non rendono meno libero il vostro bambino ma, anzi, rafforzano la sua sicurezza perché gli forniscono punti fermi nel suo cammino di crescita.
Mi piace ricordare ai genitori quest’immagine che mi sembra renda bene l’idea: le regole sono la nostra pelle sociale; se sono troppo rigide diventano una corazza che ci impedisce di muoverci, se sono troppo fragili rischiano di rompersi lasciandoci scoperti ed indifesi.
Mantenete sempre un buon livello di comunicazione con le insegnanti, continuate a spiegare al bambino cosa è sbagliato e perché rimanendo però sereni in modo da trasmettergli la sensazione che riuscite a gestire la situazione con tranquillità.
Mostrate di apprezzare i comportamenti positivi e siate pazienti, la sua esperienza scolastica è iniziata da soli 3 mesi e lui ha bisogno di tempo per interiorizzare i ritmi e le regole della scuola.
Buon lavoro!
Un caro saluto.
Manola Farinazzo
Pedagogista ANPE

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