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Pensare per immagini


Il disegno infantile: le persone utilizzano modalità diverse per apprendere e per processare le informazioni dall'esterno e relative ai propri pensieri interiori.
Di conseguenza hanno determinate abilità e lacune (Teoria delle intelligenze multiple di Gardner).
Una di queste modalità è il modo di pensare per immagini non verbali, che si svolge alla velocità di 32 immagini al secondo: in un secondo un pensatore verbale (che pensa con le parole) potrebbe avere tra 2 a 5 pensieri (singole parole concettualizzate), mentre un pensatore per immagini ne avrebbe 32 (singole immagini concettualizzate), quindi un numero di pensieri da 6 a 10 volte maggiore del pensatore verbale.
Pensare per immagini si stima che sia complessivamente da 400 a 2000 volte più veloce del pensiero verbale.
Il pensiero verbale è lineare nel tempo, attuato costruendo le frasi una parola alla volta, mentre il pensiero per immagini è evolutivo: l'immagine cresce man mano che il processo mentale aggiunge più sottoconcetti a quello complessivo.
Il pensatore per immagini, quindi, ha un modo di rappresentarsi la realtà e di comprenderla molto concreto.
Tale pensiero concreto quando si scontra con concetti astratti (ossia della nostra cultura, fondata su due sistemi astratti in assoluto: lettere e cifre) può generare delle difficoltà: di attenzione, di lettura, di calcolo,...
Il bambino visivo, che è molto intelligente, in tale situazione è molto concentrato, ma si scontra con informazioni astratte che fatica a tradurre nella sua mente con il suo pensiero concreto e si genera così uno stato mentale di confusione e il bambino commette errori di distrazione o non ricorda tutto quello che ha letto o ascoltato.
E' bene utilizzare metodi di insegnamento concreti e, quando è possibile, con riferimenti alla realtà, anche costruendo e utilizzando oggetti (lettere ad esempio...) per far capire i concetti scolastici.
Lettura consigliata: "Il dono della dislessia" di Ronald D. Davis, Armando Editore, 1999, Roma.

Domanda / risposta correlata: non vuole andare a scuola...

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