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I bambini e le regole


I bambini e le regole: Negli ultimi anni si è spesso assistito ad un processo di demonizzazione delle regole, quasi esse fossero un ostacolo posto dagli adulti alla libera espressione del bambino.
In realtà si tratta di un fraintendimento, le regole non costituiscono una limitazione nella crescita del bambino, al contrario esse sono necessarie perché costituiscono dei punti fermi che gli permettono di avventurarsi con serenità nella vita sociale.
Molto spesso capita di sentire genitori che si lamentano di bambini capricciosi e ingestibili, veri e propri tiranni che mettono in crisi l’intera organizzazione familiare.
Spesso questi stessi genitori sostengono che i loro figli hanno caratteri forti, volitivi alle cui richieste sono costretti a soccombere, per stanchezza o per sfinimento.
In realtà in questo caso è l’impostazione educativa della famiglia ad essere sbagliata.
I figli si sono sostituiti ai genitori nella funzione di guida, sono loro a dettare le regole della famiglia.
Ovviamente però i bambini non sono in grado di gestire un carico così pesante, non hanno ancora né gli strumenti cognitivi necessari, né la consapevolezza emotiva, né tantomeno l’esperienza per poter discernere ciò che è giusto da ciò che non lo è.
Nel pensiero del bambino fantasia e realtà si sovrappongono, generando in lui un senso di onnipotenza molto pericoloso, che può originare disturbi nello sviluppo emotivo, nell’elaborazione delle frustrazioni e nello sviluppo dell’identità.
Il mancato contenimento emotivo da parte dell’adulto rende il bambino solo apparentemente forte, in realtà egli vive una forte insicurezza dovuta alla consapevolezza di non avere accanto a sé adulti in grado di sostenerlo e guidarlo.
Questa forma di insicurezza si manifesta solitamente quando egli viene a contatto con la realtà esterna alla famiglia, come ad esempio la scuola.

Allora, come e quando porre ai bambini delle regole?
Non esistono regole valide in assoluto e modalità uguali per tutti; sono i genitori a dover decidere quali sono le regole di base da proporre ai propri figli che devono essere chiare e concrete e soprattutto coerenti.
La cosa più importante da sottolineare è che le regole devono essere condivise, ricordiamoci sempre che con i nostri comportamenti trasmettiamo ai bambini direttamente molte più cose di quante gliene possiamo spiegare a parole: l’esempio è fondamentale.
Un fattore imprescindibile nella proposta delle regole è l’età del bambino.
I genitori cominciano a trasmetterle ai propri figli già verso il primo anno di vita quando, nell’aiutare il bambino a divenire più autosufficiente, per proteggerlo pongono le prime condizioni e propongono i primi modelli a cui uniformarsi.
Questo processo deve proseguire al crescere del bambino, adeguandosi ai suoi progressi e dosandosi sulla sua maturazione; solo così egli sarà in grado di assimilarli e farli propri quale normale modalità di comportamento.
Se invece le richieste dei genitori, le regole imposte, sono troppo esigenti per le capacità del bambino, la sua reazione sarà negativa e i famosi capricci saranno solo una delle possibili espressioni del suo disagio.
Nel processo di crescita è necessario rispettare la gradualità delle richieste da fare al bambino e non bisogna mai dimenticare che egli va sostenuto con affetto, accettato e compreso in ogni momento del suo sviluppo.
Un errore molto comune e molto pericoloso è quello di pretendere che il bambino accetti la regola solo perché essa viene dal genitore.
Questo modo di porsi non tiene conto della capacità di comprensione del bambino e anzi lo mortifica.
Al bambino le regole vanno spiegate e motivate con pazienza e in maniera concreta, in questo modo verrà rafforzata la sua fiducia verso l’adulto ed egli acquisterà maggior sicurezza in se stesso.
Dobbiamo ricordare che le regole non devono solo porre dei “no” ma proporre un comportamento corretto, devono quindi essere sempre propositive e mai semplicemente proibitive: servono alla realizzazione di un modello di comportamento nel bambino, non alla costruzione di limiti angusti.
Se il clima familiare non è accogliente ed attento ai bisogni del bambino ma teso alla soddisfazione delle richieste dell’adulto, si otterrà l’effetto contrario: il bambino sarà portato a reagire alle regole con comportamenti oppositivi perché non sarà in grado di sopportare le continue e ingiustificate frustrazioni.

Lettura consigliata: "Se mi vuoi bene, dimmi di no. Regole e potere positivo per aiutare i figli a crescere" di Giuliana Ukmar, Ed. Franco Angeli collana Le Comete. Domanda / risposta correlata: problemi inserimento alla scuola dell'infanzia... Torna all'elenco approfondimenti

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