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Difficoltà di apprendimento


Domanda: Buongiorno, sono la mamma di Gina, una bambina di 8 anni che frequenta la seconda elementare.
Mia figlia non riesce sempre a svolgere correttamente i compiti assegnategli a scuola, poi quando arriva a casa li fa tranquillamente senza sbagliare, vuole però sempre la mia presenza e chiede conferma.
La bambina è già stata vista dall'equipe della neuropsichiatra e la diagnosi è stata che la bambina è "immatura" e non ha nessun problema di apprendimento.
Le maestre continuano a lamentare il problema anche dopo il colloquio con l'equipe.
Mia figlia ha vissuto anche un triennio alla materna pessimo in quanto, mi sono accorta solo alla fine dell'ultimo anno, è sempre stata presa in giro e tenuta in disparte perchè "più piccola" e per i suoi problemi di linguaggio che si sono risolti con il crescere.
Grazie per la cortese attenzione.
In attesa di una sua risposta la saluto.

Riposta dell'esperto: Buon giorno signora, la sua lettera è carica di elementi che intendo dividere e sviluppare uno alla volta.
Partiamo dall'aspetto emotivo: sicuramente la sua bimba è intelligente e, come tutti i bambini emotivi, molto sensibile. Sicuramente il triennio alla materna non ha aiutato sua figlia a crearsi sentimenti di fiducia nei coetanei, anzi, molto probabilmente avrà sviluppato modalità di approccio verso l'ambiente e le persone di tipo riflessivo, cauto e di grande studio, con l'aggiunta di una certa dose di insicurezza; potrebbe quindi aver timore nell'affrontare prove nuove di tipo cognitivo-scolastico e/o di tipo emotivo-comportamentale (come ad es. un'insegnante che urla o un compagno che la prende in giro) quando non si sente sufficientemente tranquilla e accettata.
Le consiglio di accertarsi circa eventuali avvenimenti accaduti in classe che potrebbero aver intimorito sua figlia e di continuare ad incoraggiarla e a rasserenarla circa le sue capacità e il suo impegno: siete voi genitori i primi a dover dare sostegno alla vostra piccola, con atteggiamenti e parole che vengano dal cuore, perchè dovete credere in lei e darle fiducia; è la medicina migliore per i bambini un pò insicuri che hanno vissuto esperienze che hanno messo alla prova il loro temperamento. Insistete anche con gli insegnanti e chiedete loro di prestare attenzione a come si rivolgono a lei e a come si comportano i compagni nei suoi confronti.
Un'altro punto riguarda l'accenno che ha scritto relativamente ai problemi di linguaggio che ha avuto la bimba.
Non mi ha specificato quali, ma, in ogni caso, è utile in via anche preventiva, sviluppare maggiormente le connessioni dei centri del linguaggio; si può attuare ciò con dei divertenti giochi di parole rintracciabili nella "Settimana Enigmistica" (come "Il corvo parlante",... da fare assieme ad un adulto) o in giornalini di giochi per bambini, che si trovano nelle edicole e nei negozi di giocattoli, o creando voi anagrammi e giochi per passare il tempo in auto, visto che si avvicinano le vacanze (ad es. formare una parola con le ultime due lettere della parola detta dal concorrente precedente, formando una catena di parole: caNE - NEttuNO - NOvembRE - REgioNE - NE...).
E' utile anche parlare ai bambini inserendo vocaboli nuovi e spiegando ripetutamente il significato dei termini che loro non ricordano: questo aumenta il loro vocabolario e li rende più curiosi verso la conoscenza.
L'ultimo punto che vorrei toccare riguarda l'attenzione di sua figlia: nel caso in cui la bambina facesse un pò fatica a concentrarsi o a mantenere l'attenzione a suola o nei compiti a casa, lamentando malori alla testa o alla pancia (malori che terminano dopo poco l'interruzione dei compiti) e "perdendosi nei suoi pensieri" con "la testa tra le nuvole", potrebbe significare che la bambina analizza la realtà prevalentemente attraverso un canale visivo.
Ciò comporta una grande intelligenza creativa, una modalità di pensiero più concreta e qualche difficoltà nell'affrontare concetti più astratti, proprio perchè senza riferimenti concreti, ma costituiti da simboli (ad es. comprendere i suoni "gli" o "sc", l'analisi grammaticale con tutti i tipi di aggettivi, pronomi,..., le espressioni,...).
In questo caso sarebbe opportuno trovare una modalità per aiutare la bambina a concentrarsi in tutto ciò che fa, ma soprattutto nelle mansioni scolastiche. Un metodo applicabile da tutti e utilizzato nella lettura fotografica (fotoreading) è immaginare un mandarino in testa staccato dai capelli che si dovrebbe posizionare in un punto situato dal centro del cranio in dietro e che corrisponde ad una zona che abbiamo tutti, dove si convoglia l'attenzione e si dirige verso quello che si sta facendo.
Tale mandarino va immaginato per un attimo prima di iniziare il compito (leggere, scrivere, fare un calcolo,...) e quando si è stanchi e si perde la concentrazione (ci si ferma, si immagina il mandarino e si riprende).
Possono provare questa tecnica bambini e adulti.
E' un metodo utile che consente di ovviare a tante piccole difficoltà scolastiche e a dare un pò più di chiarezza a quel termine "immatura".
Cara famiglia in bocca al lupo e...buone vacanze!
Pedagogista Deborah Turrini
Coordinatore Regionale ANPE-Veneto

Approfondimento consigliato: la teoria delle intelligenze multiple

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